Storytelling online: come cambia il ruolo dell’immagine e della parola

In verità avremmo potuto intitolare l’articolo che state per leggere così: “Lo storytelling online sta uccidendo il design?” Però francamente non abbiamo voluto calzare troppo la mano, consapevoli del fatto che il rapporto tra parole e immagini è sempre molto delicato e altalenante e come sempre non c’è niente di definitivo. Tuttavia il momento che stiamo vivendo in ambito marketing online ci spinge a dire che ora come ora i testi sembrano avere più rilevanza rispetto all’uso delle immagini. Vediamo di capire insieme quali sono i motivi che ci spingono a fare questa affermazione.

L’evoluzione dello storytelling online e il futuro delle conversazioni in rete

storytelling onlineSempre più spesso in ambito digital si sente parlare di interfacce conversazionali, ossia interfacce che si modificano in maniera dinamica a seconda degli input provenienti dagli utenti. Input logicamente testuali. Questo significa che ciò che vediamo sulle schermo si modifica in base al testo conversazionale che si struttura in tempo reale.

Un altro elemento da considerare sono i servizi di messaggistica come WhatsApp e i social media a prevalente vocazione testuale come Facebook e Twitter. In questi casi è evidente l’importanza della parola scritta (e in certi casi persino vocale). Non è un caso che proprio sulla messaggistica si basano anche i moderni Chatbot, servizi di customer care automatizzati erogati attraverso chat e messaggistica.

Il ruolo dell’immagine, dunque, va via via riducendosi a vantaggio di sistemi di interazione e interscambio in cui l’uso della parola (scritta e/o vocale) è al contrario cruciale. Solo l’automazione può “salvare” l’immagine o comunque ridefinirne il ruolo in modo del tutto nuovo e inaspettato. Staremo a vedere, nel frattempo però oggigiorno è il testo verbale, o il copy, a farla da padrone nella comunicazione digitale.

Il futuro è ancora da scrivere, ma il vecchio detto latino “verba volanta scripta manent” sempre tornare prepotentemente d’attualità sebbene con sfumature diverse. Quello che appare certo è che più i dispositivi che utilizziamo aumentano e si diversificano più aumentano le opportunità di interazione con la “macchina”. Input e output verbali diventeranno pertanto necessari.