Quando un’azienda (sarebbe meglio dire business?) come Uber decide di fare re-brand e rinnovare la propria immagine, è giusto prestare la giusta attenzione all’evento cercando di carpire insegnamenti e segreti.
Fare opera di re-branding su un marchio così conosciuto e già consolidato vuol dire innanzitutto mantenerne la riconoscibilità.
Per far ciò la cosa migliore è cercare di rimanere semplici, essenziali provando a tradurre la propria mission in modo trasparente, coerente e immediatamente riconoscibile.
Ed è proprio quello che hanno fatto a Uber! C’era un problema di “impatto” e di coerenza e l’hanno affrontato nel modo giusto.
Vediamo brevemente come.
Re-brand semplice, garanzia di risultato
Il primo passo per il re-brand è stato quello di ridefinire la mission statement. Quella precedente in effetti non “suonava” né immediata, né tantomeno efficace: “We ignite opportunity by setting the world in motion.” Che può essere tradotto con “Inneschiamo nuove opportunità mettendo in moto il mondo”.
Semplice, chiaro, linearo.
Il nuovo logo evidentemente non poteva che rispecchiare queste caratteristiche.
E così, come potete anche notare voi stessi, nella GIF sottostante, si è optato per un logotype davvero molto essenziale grazie alla scelta di un sans-serif incredibilmente pulito.
La semplicità del nuovo brand è estremamente funzionale all’applicabilità del marchio su tutti i supporti e in particolare sulle auto favorendo la loro riconoscibilità in strada (problema questo di cui si erano lamentati molti utenti).
Una case history molto interessante, dunque, da cui possiamo imparare una lezione altrettanto fondamentale: la semplicità è la cosa più difficile da ottenere, ma le cose semplici sono (quasi) sempre garanzia di risultato.
E voi, cosa ne pensate?